Intelligenza Artificiale: il legame con la traduzione
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L’Intelligenza Artificiale sembra essere tornata alla ribalta nell’ultimo periodo. In realtà, non se n’era mai andata. Negli anni, abbiamo visto sempre nuovi sviluppi che l’hanno resa uno strumento sempre più potente. Proprio per questo motivo, sta diventando un valido supporto nei contesti più diversi. Uno di questi è certamente quello dell’interazione tra lingue. Analizziamo l’attuale panorama dei traduttori automatici per capire come l’IA può implementare questo mondo.
In principio fu la traduzione automatica
Nel settore delle lingue sono ormai diffuse da anni le soluzioni digitali CAT, sigla di Computer-assisted translation. Si tratta quindi di una forma di traduzione automatica assistita da computer. Il 28 aprile 2006 nasceva Google Translate, che ha posto le basi della traduzione con ausilio dell’intelligenza artificiale e ha scritto un capitolo importante di questa storia. Ad oggi, I sistemi di traduzione automatica si dividono tra:
- Traduzione automatica RBMD, basata su regole linguistiche. Questa metodologia sfrutta la conoscenza dei dizionari per la traduzione di un determinato contenuto.
- Traduzione automatica statistica. Quest’ultima sfrutta il machine learning, con algoritmi in grado di analizzare grandi volumi di traduzioni esistenti e di estrarne modelli statistici.
La traduzione automatica ha dimostrato, e dimostra tuttora, di avere dei limiti piuttosto notevoli. Spesso e volentieri si va incontro ad errori piuttosto banali con questo metodo.
Un passo avanti: la traduzione neurale
Google ha certamente posto le basi 17 anni fa, ma l’IA ha fatto la sua comparsa nel campo della traduzione nel 2017 con DeepL. Si tratta di un software di traduzione neurale basato sui dati del sito di traduzione Linguee. Questo è un dizionario multilingue in grado di mettere a confronto tra loro traduzioni in circa 20 lingue. Questo segna l’inizio della traduzione automatica neuronale (TAN). Si tratta di un programma di IA che opera a partire da neuroni artificiali. Proprio per questa particolarità, riesce a tenere conto del testo nel suo insieme e, allo stesso tempo, valutare anche il contesto circostante. Inoltre, la TAN riesce a migliorarsi e crescere tramite i dati che analizza. Un grande passo per l’IA che rende possibile, con la traduzione neurale, di ottenere un testo molto più scorrevole e di qualità migliore rispetto alla traduzione automatica.
La traduzione neurale di DeepL
DeepL, come anticipato, è una piattaforma disponibile online dedicata alla traduzione. La versione web permette di tradurre ogni tipologia di testo da più di 30 lingue, oltre all’italiano. Nel piano gratuito, è possibile tradurre gratuitamente fino 500.000 caratteri al mese. Inoltre, su DeepL, è possibile caricare dei file interi da tradurre; come file Word, PowerPoint e PDF che contengono testo da tradurre. Questo strumento è potentissimo, e permette di ottenere un file nella stessa forma di quello caricato, contenente ovviamente la traduzione richiesta. Nella versione Pro, gli abbonati hanno la possibilità di scegliere il tone of voice della traduzione. Si può optare per uno stile freddo e informale oppure più caldo e colloquiale.
DeepL: un software addestrato
DeepL è dunque un tool di traduzione che ha molto da offrire ai suoi utenti. Soprattutto considerando che la maggior parte delle funzionalità incluse sono gratuite. Il risultato della traduzione, il più delle volte, è estremamente accurato. Questo perché DeepL può contare su una potente e addestrata Intelligenza Artificiale, e le traduzioni vanno sempre a segno. Il funzionamento è efficiente anche nel tradurre modi di dire, che se venissero tradotti letteralmente perderebbero di significato.
Software di traduzione che utilizzano l’IA
Abbiamo nominato Google Translate e DeepL, ma sono numerosi i software di traduzione attualmente disponibile che basano il proprio lavoro sull’Intelligenza Artificiale. Microsoft Translator, servizio cloud di traduzione automatica multilingue fornito da Microsoft lavora con tecniche avanzate di machine learning e può supportare più di 60 lingue.
Nel 2022, Meta ha lanciato sul mercato un software di traduzione in grado di tradurre in real time più di 200 lingue contemporaneamente. Anche in questo caso basata sul machine learning, questa tecnologia è open source ed ha l’obiettivo di coprire tutte le lingue, comprese alcune minoritarie non considerate dai sistemi di traduzione automatica già esistenti. Si tratta del modello NLLB-200 (No Language Left Behind). Ultimo, ma non per importanza, possiamo nominare ancora una volta ChatGPT di OpenAI.
ChatGPT, ancora una volta!
ChatGPT non nasce con l’obiettivo di essere un programma di traduzione, sarebbe riduttivo considerarlo solamente questo. Nonostante ciò, il software open source di OpenAI è in grado di tradurre parole, frasi o interi testi in numerose lingue, grazie ad un’Intelligenza Artificiale estremamente sofisticata. Le traduzioni sono sicuramente uno dei punti di forza di ChatGPT. Con questo strumento è possibile infatti chiedere di tradurre una parte di un testo, un articolo, o anche solo un concetto, in un’altra lingua. La traduzione viene fornita in modo veloce e molto accurato, per cui questa AI ha sicuramente un potenziale maggiore rispetto ai traduttori forniti attualmente dai motori di ricerca. Nel caso in cui sia necessario ottenere un risultato certosino, ChatGPT può fornire una prima bozza, da rileggere e correggere per individuare eventuali errori o imprecisioni. È un’IA sicuramente potente, ma ancora neonata.
I vantaggi dell’IA nella traduzione
Appare da subito ben chiaro che sono notevoli i vantaggi che l’Intelligenza Artificiale porta al mondo della traduzione. L’IA rende possibile traduzioni in tempi estremamente ridotti, di un grande numero di parole in modo sempre più preciso e corretto. I software di traduzione con IA che utilizzano il machine learning hanno la dote di sapersi auto correggere e migliorare la qualità delle traduzioni generate tramite l’esperienza. Inoltre, molti strumenti di traduzione con IA sono in grado di eseguire traduzioni simultanee di più testi, in lingue diverse. Inoltre, non è sottovalutare l’aspetto economico. La maggior parte di questi programmi sono gratuiti e coprono un ventaglio di lingue estremamente ampio.
L’IA non è una macchina infallibile
Nonostante i suoi numerosi vantaggi, l’IA è tutt’ altro che infallibile (per ora!) e presenta ancora alcuni grandi limiti per la traduzione. Ad oggi, l’Intelligenza Artificiale non è in grado di modularsi in base al pubblico di destinazione. Non riesce a tenere conto dei codici culturali, dello stile di conversazione, dall’intento della traduzione e di altri fattori cruciali. Sono tutti elementi che fanno la differenza nell’ambito linguistico. Inoltre, se la traduzione con IA propone risultati accettabili con le lingue più comuni, non si può dire lo stesso per quelle più rare o in, caso ancora più estremo, i dialetti e le variazioni regionali. Su queste eccezioni il materiale a disposizione è poco e risulta dunque più complesso l’intero processo di addestramento. In questi casi, l’IA utilizza solitamente l’inglese come passaggio intermedio. Questo si traduce, il più delle volte, in gravi errori di comprensione. Proprio come avviene in un “telefono senza fili”.
La professione del traduttore è a rischio?
Per il momento è abbastanza improbabile che l’IA, anche la più sofisticata, possa sostituire i professionisti della traduzione. Sono presenti ancora troppe limitazioni che rendono impossibile una traduzione artificiale impeccabile. La mente umana riesce a cogliere sfumature e conosce fattori emotivi che un’Intelligenza Artificiale ancora non distingue.
La competenza di un traduttore madrelingua per il momento non può essere sostituita.
Più che un ostacolo, l’IA può essere un grande supporto al lavoro del traduttore. Siamo agli albori della nascita di una modalità ibrida di interazione: la traduzione neurale, con una fase di post-produzione, unisce le prestazioni eccezionali dell’Intelligenza Artificiale alle competenze umane, ancora essenziali e insostituibili. Una vera e propria opportunità per i traduttori, ma non solo; anche per tutti gli altri professionisti.