ChatGPT: perché è stato bloccato in Italia?

Aprile 4, 2023

admin

MARKETING

0

Speriamo che troviate questo articolo interessante. Se volete che ci occupiamo della vostra strategia di marketing,

contattaci ora!

ChatGPT, nel nostro ultimo articolo parlavamo proprio di questa nuova frontiera dell’Intelligenza Artificiale. Dopo l’uscita della nuova versione, GPT-4 ha di nuovo fatto parlare di sé. Il motivo? Il Garante della Privacy ne ha chiesto il blocco per diverse ragioni, legate alla questione privacy. Vediamo quali sono e come poter continuare a utilizzare questa piattaforma dalle mille risorse.

 

L’intervento del Garante della Privacy italiano

Il Garante della Privacy è intervenuto in questi giorni per disporre il blocco di ChatGPT nel nostro Paese. Secondo un’attenta valutazione, l’Intelligenza Artificiale di OpenAI non rispetterebbe i parametri disposti dalla normativa italiana in materia di privacy dei dati personali. Per questo motivo, l’autorità in questione ha aperto un’istruttoria. La decisione è stata quindi la seguente: l’utilizzo di ChatGPT è stato bloccato in Italia. Questo perlomeno fino a quando OpenAI non deciderà di intervenire sulla questione privacy. Solo una volta che le condizioni dettate dal Garante saranno rispettate, il programma verrà sbloccato. Se così non fosse, ad OpenAI spetterebbe, tra le altre cose, il pagamento di una sanzione sostanziosa. Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto il Garante a prendere questa decisione così discussa?

 

Perché ChatGPT è bloccato in Italia?

Questa è la schermata che si visualizza provando ad accedere a ChatGPT.

Come anticipato, il problema riguarda la gestione dei dati degli utenti che utilizzano la piattaforma. Il Garante è intervenuto poiché, attualmente, non esiste un’informativa chiara e univoca. Questa, destinata agli utenti, dovrebbe informarli sulla raccolta dei dati registrati da ChatGPT durante l’utilizzo.

Ad una questione già spinosa, si aggiunge il fatto che manca una base giuridica ben definita che possa giustificare una raccolta consistente di Big Data. Questa è fondamentale per poter allenare e istruire un’ Intelligenza Artificiale, col fine di fornire un servizio sempre migliore. Però è necessario informare gli utenti sulle modalità di raccolta.

Inoltre, va specificato che ChatGPT non sempre è preciso nell’elaborazione dei dati. Questo è un altro punto critico secondo il  Garante della Privacy. Diverse segnalazioni sono state fatte in questa direzione da quando il software è alla portata di tutti, sia nella versione gratuita che in quella plus.

Il provvedimento di sospensione

Nel provvedimento di sospensione relativo a ChatGPT, sono tre le motivazioni principali citate dal Garante della Privacy. Nello specifico: 

  • Raccolta illecita di dati personali.
  • Assenza di sistemi per la verifica dell’età dei minori, esponendoli a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.
  • (…) Assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma. (…) Le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto.

In questa sede, il Garante cita anche un evento avvenuto poche settimane fa. Le conversazioni degli utenti sarebbero state mostrate, erroneamente, a degli account sbagliati. Il CEO di OpenAI, Sam Altman,  ha attribuito il problema ad una liberia Open Source.

Il Garante della Privacy e la tutela dei giovani

Abbiamo già trattato nel precedente articolo, seppur in piccola parte, la questione Intelligenza Artificiale in relazione alla tutela delle persone più fragili e vulnerabili, come ad esempio i minori. Anche per questo motivo, il Garante ha deciso di attuare il blocco del software. Sono numerosi i ragazzi che usano questo sistema, in particolare gli studenti. Secondo il Garante, attualmente ChatGPT non dispone di filtri idonei all’utilizzo del programma da parte di minori.

Divieto per i minori di tredici anni

La regolamentazione di ChatGPT prevede che il software possa essere utilizzato solamente da chi ha compiuto almeno 13 anni. Ma sappiamo bene che aggirare questa regola è piuttosto semplice. Gli strumenti a disposizione non sono così potenti da poter bloccare l’utilizzo a chi non ha l’età minima necessaria. Poiché la tutela dei giovani rientra tra le priorità del Garante della privacy, anche per questo motivo è stato deciso di attuare un blocco su tutto il territorio italiano. Allo stato dei fatti, l’Intelligenza Artificiale di OpenAI, ancora “neonata”, potrebbe non dare risposte adatte ad un ragazzo di tredici anni.

Regolamentazione in materia di Intelligenza Artificiale

Questa AI permette agli utenti di fornire input per ricevere un feedback testuale. L’Intelligenza Artificiale, in risposta, produce un testo. Per fare ciò, attinge ad un database costruito tramite l’esperienza

Il Garante della Privacy italiano, che non era ancora intervenuto, fino adesso, a decretare uno stop del software per motivazioni legate al trattamento dei dati raccolti per la formazione di questo database. Al momento OpenAI è chiamata a rispondere e ad aggiornarsi per garantire una migliore protezione dei dati.

Inoltre, ad alimentare il blocco imposto dal Garante, ci sarebbe anche una recente perdita di informazioni da parte dell’Intelligenza Artificiale in relazione alle conversazioni degli utenti con il chatbot e alle informazioni sul pagamento per il servizio da parte degli abbonati.

Nel frattempo, l’Europa si trova agli inizi della creazione di una vera e propria regolamentazione in materia di Intelligenza Artificiale.

Come usare ChatGPT Italia?

Se vi state chiedendo se sia possibile continuare ad utilizzare ChatGPT in Italia, abbiamo buone notizie. La piattaforma può essere ancora usata nel nostro Paese con l’aiuto di un piccolo espediente: una VPN.

Di che cosa si tratta? Una VPN, acronimo di Virtual Private Network (in italiano, Rete Virtuale Privata) altro non è che una connessione di rete privata tra dispositivi connessi ad Internet. Questi strumenti servono per poter trasmettere dati sulle reti pubbliche in maniera sicura ed anonima. In questo caso sono particolarmente utili poiché, utilizzando un sistema di VPN, la connessione ad Internet sembra avvenire direttamente dal server. In questo modo la localizzazione del proprio indirizzo IP personale risulta bloccata.

Modificare la propria localizzazione con una VPN

Utilizzando una VPN qualsiasi (numerose quelle disponibili sul mercato, anche gratuite) si può aggirare il blocco imposto dal Garante della Privacy.

Installata una VPN sul dispositivo da cui volete accedere a ChatGPT, basterò semplicemente modificare la localizzazione. Dove? In qualsiasi Paese in cui la piattaforma sia attualmente attiva e funzionante.

Così facendo, è possibile “ingannare” la localizzazione del dispositivo, facendogli credere di non essere più sul territorio italiano. In questo modo, sarà possibile visualizzare nuovamente la schermata iniziale del noto chatbot.

Sottolineiamo che questa modalità per “aggirare” il blocco dovrebbe essere utilizzata solamente da chi è autorizzato ad usufruire della piattaforma. I minori di 13 anni dovrebbero continuare a rispettare il regolamento stabilito da OpenAI, senza cercare espedienti, nemmeno una volta che sarà ripristinata in Italia. I genitori, o i tutori legali, hanno il compito di controllare dove navigano i figli, onde evitare di imbattersi in spiacevoli situazioni.

ChatGPT Plus: e gli abbonamenti già pagati?

Nel nostro ultimo articolo “GPT-4: una nuova intelligenza artificiale”, abbiamo anche parlato del fatto che la nuova versione del software sarebbe stata a pagamento. Il costo dell’abbonamento è di 17 euro mensili. Cosa succede a chi ha già pagato questa cifra? 

Anche in questo caso, ci sono buone notizie. OpenAI ha tranquillizzato i suoi abbonati italiani, affermando che a breve saranno rilasciati i rimborsi per chi ha già pagato l’abbonamento. Inoltre, per il momento, è stato predisposto anche un blocco provvisorio sull’attivazione di nuovi abbonamenti per ChatGPT- 4, la versione plus.

 

Spero che la lettura di questo articolo sia stata piacevole.
Se volete che il nostro team vi aiuti a migliorare la vostra strategia di marketing, prenotate 1 ora di coaching gratuito PRENOTA ORA!

Post by admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *