Marketing emozionale: che cos’è e come può far crescere la tua attività?
Speriamo che troviate questo articolo interessante. Se volete che ci occupiamo della vostra strategia di marketing,
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Il marketing emozionale va oltre le tradizionali tecniche, si lega alle emozioni delle persone per innescare una magia nei confronti del vostro brand. In questo articolo andremo a fondo nella vera essenza del marketing delle emozioni, per capire come può aiutare la vostra azienda a creare una connessione con il proprio target.
Creare una connessione con il pubblico
Il marketing emozionale fa leva sulla sfera emotiva per instaurare un legame saldo tra il pubblico e il marchio. Questo mezzo è il più potente per sviluppare una brand loyalty senza eguali. Ad oggi sono tantissimi i brand che decidono di adottare il marketing delle emozioni all’interno delle proprie strategie. Lo scopo è conquistare il cuore del loro mercato di riferimento potenziale e di quello target. Far sì che il pubblico si schieri con il proprio marchio è ormai considerata una tattica di marketing essenziale. Visto il successo delle aziende che hanno investito nel coinvolgimento emotivo, è sicuramente il passo giusto anche per la vostra azienda per ottenere maggiore visibilità e per fidelizzare il pubblico.
Come può il marketing emozionale generare emozioni?
Il marketing emozionale è dunque una vera e propria strategia di marketing. I marchi fanno leva sulle emozioni umane,per convincere i clienti a scegliere il loro brand tra la vastissima scelta presente sul mercato. Ad oggi un consumatore è in grado di conoscere tutti i prodotti sul mercato grazie alla comunicazione multicanale e riesce a prendere decisioni d’acquisto autonomamente. Mostrare che il proprio prodotto è il migliore di tutti ormai non basta più, serve molto altro per conquistare dei potenziali clienti.
Le emozioni che possono essere chiamate in causa sono le più varie, dalla tristezza alla felicità alla rabbia. In generale vengono utilizzate dei sentimenti generali che possono essere condivisi da milioni e milioni di persone su un determinato argomento con una certa rilevanza. Una tattica molto comune, adottata sempre da un numero maggiore di brand, è quella di rispondere ad argomenti di attualità molto caldi o a tendenze estremamente rilevanti con un’importanza a livello globale.
Condividere gli stessi valori
Pope Joan Lab è un progetto di slow fashion che, attraverso la tecnica dell’upcycling, crea capi di abbigliamento per offrire ai clienti un’alternativa di acquisto più sostenibile. Sostenibilità, utilizzo di materiali già esistenti e moda etica sono i pilastri su cui si fonda questo brand e cerca di condividerli in ogni sua azione. Saranno coinvolte da questo progetto quindi tutte quelle persone che credono in valori simili. Attraverso il marketing emozionale, il brand comunica i valori in cui crede fortemente e li veicola ad un pubblico di riferimento, cercando di creare un legame su dei temi a cui entrambi tengono.
Quando sono proprio le emozioni a creare un legame tra marchio e consumatori, il rapporto che si viene a creare è molto più potente rispetto a quello che può nascere con altre forme di marketing. Andare a toccare la sfera emotiva metterà in gioco il fattore di fedeltà al brand, che definirà la scelta di acquisto per molti degli anni a venire.
Come si emoziona un cliente?
Le emozioni, in ogni loro forma ed espressione, fanno parte della natura umana. Sia quelle belle, come la gioia e la felicità, sia quelle più negative, come rabbia e tristezza. Il marketing emozionale si avvale della forza delle emozioni per creare una connessione con il pubblico.
Siamo degli eterni nostalgici
Nell’ultimo periodo abbiamo vissuto un vero e proprio ritorno del passato. E no, non è solo una questione di moda. Dovete sapere che la nostalgia è uno dei sentimenti più forti che può legare l’essere umano ad una serie di elementi. Basare una strategia di marketing su quello che può essere un passato felice per le persone è spesso una mossa vincente. Il passato spesso è un luogo di comfort in cui rifugiarsi. Per questo motivo un consumatore può scegliere quell’azienda che gli offre la possibilità di rivivere le emozioni vissute in quel periodo. L’emozione della memoria o della nostalgia, se innescata nel modo giusto, può creare i momenti più felici per far gioire le persone. Poiché la memoria di una persona gioca inconsciamente un ruolo importante nella sua vita quotidiana, molti marchi realizzano campagne pubblicitarie che utilizzano aspetti che innescano la memoria o la nostalgia. Questa strategia si rivolge ad un pubblico già adulto in cui è possibile far affiorare ricordi: per colpire queste persone ad esempio Algida ha deciso di reinserire in listino un prodotto ormai sparito da anni: il Winner Taco. Una scelta, per chi ha vissuto la propria adolescenza negli anni ‘80 e ‘90 che ha proprio un sapore familiare.
Attimi di gioia
Scegliere di andare a stimolare la felicità del pubblico è una delle scelte più comuni dei brand. Quando ci sentiamo felici il nostro corpo rilascia dopamina, una molecola che ha una funzione di controllo sul movimento, sulla sensazione di piacere e anche sull’idea di ricompensa. Scaturirare una sensazione di gioia nelle persone può quindi può farle sentire più vicine al nostro brand, proprio quello che è riuscito a strappare un sorriso. Elementi essenziali in questa strategia sono ad esempio i jingle orecchiabili e facilmente memorabili. Un esempio di questo tipo è l’iconico “I’m lovin’ it” di McDonald’s. Nonostante gli anni e diversi arrangiamenti, ha sempre un posto speciale nel nostro cuore.
Attirare l’attenzione dello spettatore
In un mondo in cui siamo sommersi da stimoli, non è facile attirare l’attenzione delle persone. Emozioni come la sorpresa e la paura però funzionano benissimo per riuscire a catturare lo sguardo del pubblico. La sorpresa, un finale inaspettato, una rottura degli schemi rimarranno sicuramente impressi nella mente dello spettatore, facendogli ricordare il vostro brand. Allo stesso tempo la paura crea una suspense; l’obiettivo in questo caso è quello di proporsi come la soluzione per uscire da una brutta situazione. Il cliente dovrà fidarsi di quel brand, per poi sceglierlo quando si troverà in quella situazione poco piacevole che gli è stata mostrata. Questa strategia di marketing nello specifico prende il nome di fear appeal e consiste appunto nell’appellarsi alla paura per sottolineare la necessità di un determinato prodotto. Per il lancio dell’Apple Watch Series 7, il brand della mela ha deciso di utilizzare una comunicazione di questo genere. Una foresta buia, musica inquietante e una richiesta d’aiuto: una persona ha subito una brutta caduta e non sta rispondendo. Ecco allora la soluzione: lo smartwatch è in grado di chiamare i soccorsi autonomamente.
In che cosa crede il mio brand?
Se il marchio sceglie di schierarsi con un’opinione popolare su una questione di globale importanza e lo fa in modo convincente e coinvolgente, le persone prenderanno posizione a favore di questa campagna pubblicitaria. Il marchio può godere quindi anche di un marketing aggiuntivo fatto dai clienti stessi attraverso condivisioni sui social media, commenti e promozioni. Per sviluppare una strategia per aumentare il brand love, rivolgiti a noi: faremo innamorare i tuoi clienti con la potenza del marketing emozionale.
Come ogni altra strategia di marketing, dietro deve avere uno studio approfondito in primo luogo di quelli che sono i valori fondamentali in cui un brand crede e attorno al quale devono ruotare tutte le azioni che compie. Questo per dire che giocare con le emozioni non è la scelta migliore per tutti i brand. Il tono of voice e la brand identity sono delle colonne portanti, quando non rispettati creano un senso di “incoerenza”, che di certo non vi farà guadagnare punti con il vostro pubblico. Il particolare, emozioni delicate come la paura, possono dar vita a campagne eccezionali, ma solamente se il brand in questione ha le carte in regole per poter trattare determinati temi.
Le 5 vie per stimolare le emozioni delle persone
Sono 5 le vie principali da intraprendere se si vuole far scaturire un tipo di emozione nelle persone. Sono le cosiddette Strategic Experiential Modules, alla base del Marketing Esperienziale ideato da Bernd Schmitt.
- Sense Experience: andare a giocare con i 5 sensi è uno dei modi più potenti per innescare sensazioni. Quante volte siete entrati in un negozio e siete rimasti inebriati dal profumo? L’olfatto è il senso che più di tutti è in grado di innescare i ricordi nella nostra memoria e, ad esempio, stimolare in noi un forte senso nostalgico.
- Feel Experience: un’esperienza che ruota intorno alle emozioni. Rientrano in questo metodo gli storytelling utilizzati dai brand che utilizzano umorismo, ironia ma anche tristezza, rabbia o paura.
- Think Experience: questo approccio richiede un coinvolgimento attivo da parte del consumatore, il quale viene invitato a prendere parte ad un qualche tipo di attività. L’obiettivo è quello di far vivere una vera e propria brand experience che va oltre il semplice utilizzo dei prodotti.
- Act Experience: si tratta di un vero e proprio invito, nei confronti del consumatore, a sviluppare nuovi comportamenti, fornendogli delle ragioni per cui è necessario questo cambiamento nella sua vita.
- Relate Experience: creare una community di utenti che condividono la passione per un determinato brand incentiva il loro senso di appartenenza ad un gruppo, con cui vengono condivise passioni, interessi e molto altro.
Marketing 3.0: emozioni e sensazioni
Questa visione che pone al centro di tutto le emozioni e le sensazioni dei consumatori è il Marketing 3.0; termine coniato da Philip Kotler, conosciuto come il padre del marketing. In una prima fase, tutto verteva attorno al concetto di prodotto e alla necessità di differenziare la propria offerta rispetto alle altre all’interno di un unico mercato. Con l’evolversi del marketing, il focus si è spostato dal prodotto al cliente; infatti l’obiettivo del Marketing 2.0 era la fidelizzazione del cliente. Ma non bastava più.
Il consumatore oggi ha tutti i mezzi necessari per poter trovare prodotti e servizi sempre nuovi e aggiornati. Serve qualcosa in più per catturare la sua attenzione e la sua fiducia. In questa visione, sono le emozioni e i valori condivisi tra brand e cliente a determinare il successo di un prodotto. Secondo Kotler, ci sono 10 comandamenti che un’azienda dovrebbe seguire per poter fare breccia nel cuore dei consumatori:
- Trattare i clienti con amore e i competitor con rispetto;
- Essere sempre pronti alla trasformazione e al cambiamento;
- Rendere chiari i valori in cui crede e supportarli in ogni azione;
- Focalizzarsi sul segmento che può dare i benefici maggiori;
- Praticare prezzi onesti per far comprendere la propria qualità;
- Aiutare i potenziali clienti a raggiungere l’azienda e i prodotti;
- Considerare i clienti come se fossero clienti per tutta la vita;
- Vedere ciascun business come un servizio; perché ogni prodotto è legato ad un servizio;
- Migliorare il proprio successo di business ogni giorno;
- Considerare diversi aspetti e informazioni, non solo quelli finanziari, prima di prendere una decisione.
Una nuova era del Marketing: il Marketing 5.0
Il marketing è in continua evoluzione e, sempre secondo Kotler, adesso sarebbe arrivato ad una nuova era: il Marketing 5.0. La quarta era ha visto l’umanizzazione dei brand, col file di stabilire una connessione emotiva sempre più forte con i consumatori; ma soprattutto la capacità di comunicare attraverso un approccio multicanale: online e offline.
Il paradigma del Marketing 5.0 si riferisce all’applicazione di tecnologie modellate per creare, comunicare e migliorare il valore percepito da un cliente durante tutto il periodo di rapporto con un determinato brand. È importante notare che il Marketing 5.0 si occupa di questioni che vanno ben al di là di ciò che di solito viene considerato il campo della disciplina del marketing. Ecco perché il marketing è in continua evoluzione: i consumatori, in un mondo interconnesso, hanno bisogno sempre di maggiori stimoli per poter scegliere un prodotto al posto di un altro: raccontare le sue funzionalità ormai è obsoleto. Il marketing emozionale è la strategia vincente che lega il pubblico al brand; crea infatti un dialogo e un legame che dura nel tempo!
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