Google Discover: una nuova era per la SEO

Aprile 6, 2023

admin

SEO

1

Speriamo che troviate questo articolo interessante. Se volete che ci occupiamo della vostra strategia di marketing,

contattaci ora!

Google Discover è l’ultimo arrivato tra gli strumenti messi a disposizione dal motore di ricerca più famoso al mondo. Questa funzionalità presenta agli utenti un feed totalmente personalizzato. Basato sulle preferenze e le abitudini di utilizzo durante la permanenza online. Il risultato? Una home di notizie costruita su misura, senza dover effettuare nessuna ricerca. Tutto questo assume un valore inestimabile in termini di SEO. Anzi, direi che apre le porte ad una nuova era. Vediamo in che modo.

 

Che cosa è il Discover?

Questa sezione di Google offre un servizio totalmente personalizzato: se finora l’elemento principale considerato dall’algoritmo era l’”intento di ricerca dell’utente”, con discover le notizie vengono fornite senza che ci sia una ricerca specifico. Da qui nasce la differenza principale con Google Search. Con quest’ultimo, gli utenti devono digitare una query per poter ottenere informazioni pertinenti al loro interesse. Al contrario invece, la funzionalità Discover propone i contenuti in questione senza la necessità di un input. L’algoritmo seleziona gli argomenti in base agli interessi dell’utente, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Ma come riesce a fare ciò?

L’intelligenza artificiale rende possibile la personalizzazione a questo livello di un feed. Il feed viene modellato sulla base degli interessi degli utenti, sempre aggiornati e pertinenti. Inoltre, viene aggiornato in automatico ogni volta che vengono aggiunti ulteriori contenuti sul web. Se ritenuti idonei dall’algoritmo, l’utente li troverà a disposizione su “Discover”.

Google Discover quindi non migliora solamente la user experience; è una fonte di traffico estremamente potente per diverse tipologie di siti web.

Il valore aggiunto è che non è studiato solamente per scegliere i contenuti più recenti, ma anche quelli pubblicati in precedenza, se ritenuti validi.

 

L’intenzionalità della ricerca

La differenza principale tra Google Discover e Google Search consiste quindi nell’intenzionalità della ricerca. Con la modalità Search gli utenti digitano le parole necessarie a trovare ciò di cui hanno bisogno. Con Discover il paradigma cambia totalmente: è il sistema stesso a mostrare i contenuti in base a ciò che gli algoritmi reputano essere in linea con le ricerche dell’utente. Vediamo insieme come utilizzare questa nuova funzionalità per sfruttarla al massimo delle sue capacità.

Come utilizzare Google Discover?

La semplicità d’utilizzo è uno dei punti di forza di questo strumento. Avviene tutto in modo automatico: utilizzando Google, di default, verranno mostrati all’interno del feed dei risultati personalizzati sulla base delle nostre abitudini d’utilizzo. Nel feed vengono proposti articoli, video e news. Un po’ come avviene all’interno dei social network. Proprio come accade anche su Facebook e Instagram, vengono proposti i risultati più in linea con le ricerche. Google, lavorando con l’algoritmo, riesce ad effettuare delle previsioni sui comportamenti degli utenti. In questo modo, può proporre sempre contenuti aggiornati in linea con le ricerche della cronologia

Personalizzare i propri interessi

Per un’esperienza ancora più personalizzata, è possibile customizzare manualmente i contenuti in base ai propri interessi. Nel feed di Google, in basso a destra, sono presenti tre puntini: da qui basterà cliccare su “Gestisci i tuoi interessi”. Con questa funzione, sarà possibile segnalare ogni notizia con “Non mi interessa” o addirittura etichettare così un intero argomento, per evitare di ricevere ulteriori informazioni in merito. Facciamo un esempio pratico. Se ricercate principalmente delle ricette sulla piattaforma, Google cercherà di capire i vostri gusti. Non siete interessati alla cucina vegetariana o la pagina suggerita non vi piace? 

Segnalatelo!

Da quest’altra sezione delle impostazioni, sempre presente sul feed, potrete selezionare direttamente macro-categorie di interessi. In modo tale da ricevere dei consigli sempre più personalizzati sulla vostra persona. Facile, no?

La domanda da porsi ora è solamente una: come faccio a posizionarmi all’interno di Google Discover?
Con questo quesito si apre una nuova era per la SEO.

Come entrare in Google Discover?

Far entrare i propri contenuti all’interno di Google Discover, in realtà, non richiede nessuna pratica specifica. In linea di massima, come detta la legge della SEO, se un contenuto rispetta e soddisfa le norme di Google, è idoneo all’indicizzazione. Nello specifico, non serve strutturare i dati in un determinato modo o inserire tag specifici. In automatico, il sistema mostra i contenuti che rispettano i principi E-A-T. Questo è il paradigma utilizzato da Google per valutare la qualità di una pagina web.

Si tratta dell’acronimo di:

  • Expertise (Esperienza);
  • Authoritativeness (Autorevolezza);
  • Trustworthiness (Affidabilità)

Questi sono gli stessi principi su cui si basa anche Google Search, nell’organizzazione della SERP.

Come finire su Google Discover?

Per avere maggiori probabilità di vedere i propri contenuti all’interno di Google Discover, si possono attuare le seguenti strategie. 

Come abbiamo detto, non esiste una procedura specifica… Bisogna solo brillare agli occhi dell’algoritmo!

Prima di tutto, è necessario lavorare sul titolo. Deve riassumere al meglio il contenuto, in modo accattivante, ma non deve essere clickbait. Altrimenti, il risultato potrebbe essere contrario a quello sperato. Inserire immagini di grandi dimensioni, di alta qualità e inerenti al contenuto aumenta la probabilità di generare visite provenienti da Discover. Nello specifico, le immagini devono avere una larghezza di almeno 1200 px ed essere implementate tramite l’impostazione max-image-preview: large o utilizzando le pagine AMP.

Vietato il clickbait!

Lo abbiamo già detto ma lo ribadiamo. Il clickbait non solo non funziona, ma può portare al risultato opposto. Per inserirsi all’interno di Google Discover è fondamentale evitare di aumentare il coinvolgimento con sotterfugi artificiosi, come ad esempio dettagli ingannevoli ed esasperati in prima pagina (titolo, snippet e immagini, va sempre evitato!). Nascondere le informazioni necessarie per comprendere l’argomento, nella speranza di essere attrattivi, non porta da nessuna parte.

La manipolazione degli utenti non è gradita all’algoritmo. Evitate tattiche di questo genere.

I contenuti devono essere di qualità sia a livello di contenuto che a livello di storytelling, fornendo una panoramica esaustiva sull’argomento in questione. Inoltre, è importante essere in linea con gli interessi e i trend del momento.

 Content Strategy: come utilizzarla?

Anche una Content Strategy studiata ad hoc può rivelarsi un’alleata vincente. Per aumentare le probabilità di successo, è necessario provare a mixare tra loro differenti strategie e diversi contenuti. Questo perché nel feed di Google non compaiono solamente articoli ma, ad esempio, anche video pubblicati su Youtube.

Google premia, oltre alle classiche forme testuali, anche quelle visive. Il motivo è semplice: sono un modo estremamente impattante e coinvolgente di condividere informazioni. Come massima generale, possiamo dire che il segreto del successo è la diversificazione. Gli articoli sono certamente un evergreen, se costruiti in modo ottimizzato e accurati nelle informazioni. Ma l’unione con altre tipologie di formati, di certo, fa la forza! Ricorda che in questo feed compaiono anche i contenuti paywall.

Quali interessi vengono proposti maggiormente?

In un’ottica di ricerca queryless, capire a fondo le abitudini di un singolo utente prende il posto della comprensione di una singola query. In virtù di questo, Google Discover è “utente-centrico”. All’interno di questa experience, il motore di ricerca lavora per cercare i contenuti più adatti alla persona in questione. Ma quali sono gli interessi prediletti?

Nella sua guida a questo nuovo strumento, Abby Hamilton (autrice del Search Engine Journal) ha analizzato oltre 700 categorie di interessi. Nonostante si tratti di un campione molto piccolo rispetto a quella che è la reale offerta, riesce comunque a fornire una panoramica abbastanza delineata.

Dal suo studio è emerso che, in linea generale, gli interessi proposti con maggiore frequenza sono relativi alle seguenti categorie:

  • Sport
  • Intrattenimento
  • Attività da svolgere nel tempo libero

È emersa anche una forte presenza dei brand. Molto spesso, all’interno dei feed, vengono presentati marchi specifici, come ad esempio negozi in cui acquistare o ristoranti da provare.

Fruibile da diversi dispositivi

Google Discover è disponibile sulle diverse versioni del motore di ricerca per i differenti dispositivi. Può essere utilizzato quindi direttamente dall’app oppure dal browser di smartphone, tablet o PC. Come mai facciamo questa specifica? Perché l’ottimizzazione per le diverse tipologie di dispositivi è essenziale per la SEO. Questo è un fattore di ranking di grande importanza. E Google Discover lo conferma ancora una volta.

Cosa vuol dire essere mobile-friendly?

La maggior parte dei contenuti vengono visualizzati sullo smartphone. Come si diventa mobile-friendly? Di certo non basta ridurre le dimensioni di una schermata web. Parola chiave? Usabilità.

Ogni sito web che si rispetti, deve avere le seguenti caratteristiche per ambire ad aumento di traffico:

  • Essere reattivo
  • Avere una grafica accattivante ma pur sempre leggibile
  • I link devono essere facili da seguire
  • I contenuti devono essere formattati (nel caso di una versione mobile, sarà necessario inserire paragrafi più brevi e elenchi numerati più ridotti).

Per verificare l’usabilità di un sito web ci sono diversi strumenti a disposizione. Ad esempio, il Mobile-Friendly Test di Google e il rapporto Mobile Usability di Search Console Google.

Analizzare il proprio andamento

Per chi riesce a posizionarsi all’interno di questa sezione tanto ambita, Google ha messo a disposizione uno strumento fondamentale. Attraverso la Google Search Console è possibile monitorare la situazione e analizzare tutti i dati del caso.

I dati forniti riguardano nello specifico:

  • Il traffico generato dalle visite
  • La frequenza di visualizzazione da parte degli utenti
  • I contenuti più graditi dal pubblico

È chiaro fin da subito quanto questo sia importante. Avere un feedback sui propri contenuti è essenziale per poter capire come lavorare per ottenere dei risultati sempre migliori. Ogni strategia SEO che si rispetti deve sapersi evolvere sulla base di questi dati.

Una continua evoluzione

Google, fin dagli albori, è sempre stato mosso da una continua evoluzione e rivoluzione. Le carte in gioco sono cambiate nel corso degli anni, ma l’obiettivo è sempre più focalizzato: avvicinarsi ai propri utenti. Con Google Discover, il motore di ricerca prevede quali saranno le domande degli utenti e cerca di anticipare le risposte. Da qui, ora più che mai, nasce la necessità di essere visibili all’interno del motore di ricerca.Questo si traduce in un lavoro minuzioso sulle proprie pagine web, dove vanno investiti tempo, formazione continua e risorse per poterlo ottimizzare nel migliore dei modi. Solo rivolgendosi a dei professionisti del settore, come la Cameleon Web Agency, è possibile arrivare alle stelle.

Spero che la lettura di questo articolo sia stata piacevole.
Se volete che il nostro team vi aiuti a migliorare la vostra strategia di marketing, prenotate 1 ora di coaching gratuito PRENOTA ORA!

Post by admin

One Comment "Google Discover: una nuova era per la SEO"

  1. Pingback: Project Magi: il futuro di Google - cameleon web agency

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *